I meme entrano in guerra al fianco dell’Ucraina

I meme entrano in guerra al fianco dell'Ucraina

La guerra e i meme appartengono a due mondi che non hanno nulla in comune. Vero? Fino a un certo punto. O meglio, fino a un certo giorno: il 24 febbraio di quest’anno, la data in cui è iniziata l’invasione russa dell’Ucraina. Quel giorno, infatti, l’account Twitter ufficiale pubblica una caricatura che mostra un grosso Hitler accarezzare soddisfatto un piccolo Putin. Un modo molto “social” di esprimere un’opinione sulla caratura politica del leader del Cremlino. Quell’immagine ad oggi ha 1,8 milioni di like e più di 300mila condivisioni, che testimoniano il successo della mossa propagandistica. Quella prima vignetta non rimarrà un caso isolato: i molti profili social ucraini continueranno nei giorni successivi a pubblicare illustrazioni, battute e meme di ogni genere per ridicolizzare l’avversario, tenere su il morale dei cittadini e fare breccia nei cuori di tutti coloro che vivono oltreconfine.

I meme entrano in guerra al fianco dell’Ucraina

I meme entrano in guerra al fianco dell'UcrainaIn un’altra, ad esempio, un Titanic dai colori della bandiera russa si infrange contro un grosso Iceberg tinto dei colori ucraini. Questa volta, poi, il post non punta solo all’effetto psicologico, ma contiene anche 3 precise richieste rivolte ai governo occidentali: “1. Ban sberbank from SWIFT – 2. Impose embargo on Russian oil – 3. Close ports to Russian ships”. Un modo indubbiamente innovativo di approcciare alla diplomazia. Del resto che il governo ucraino prestasse particolare attenzione alla comunicazione non è una novità: già vi avevamo parlato di come la cifra stilistica del presidente Zelensky sia ben pensata, e soprattutto efficace.

Comico o drammatico, ma comunque d’impatto

Le pagine del governo non sono le sole ad aver seguito questo approccio. Presto anche la pagina Twitter ufficiale della capitale Kiev ha cominciato a pubblicare post sullo stesso stile. In alcuni casi, poi, si è passati dal registro comico a un meno sorprendente registro drammatico. Un video postato dal Ministero della difesa Ucraino, ad esempio, alterna immagini feroci a inni al nazionalismo da chiamata alle armi. Non più meme, quindi, ma comunque un approccio assolutamente nuove alla comunicazione di guerra.

 

 

 

I diversi approcci di Ucraina e Russia

 

Questa guerra, insomma, non si combatte solo nei cieli, per mare o per le strade. Si combatte anche, e forse soprattutto, sul web. Si combatte cercando di attrarre le simpatie dell’opinione pubblica, dei ragazzi più giovani, parlando il linguaggio a cui sono abituati. La Russia, per ora, non ha provato nulla di tutto ciò. Queste circostanza potrà davvero avere un peso nell’esito finale della guerra? Lo vedremo.