Gli Under 35 per lo Stato Italiano non esistono

Gli Under 35 per lo Stato Italiano non esistono.


Gli Under 35 per lo Stato Italiano non esistono.
“Nessuno tocchi le pensioni!” Non c’è governo che non abbia fatto suo questo grido di dolore. Nonostante sia evidente ormai da anni che il nostro sistema pensionistico sia insostenibile, a causa di un meccanismo retributivo che per anni (e in molti casi ancor oggi) ha permesso di ricevere enormemente di più di quanto versato, scaricando sistematicamente il costo sulle generazioni future. Nella sua ultima versione lo chiamano “quota 100”: vai in pensione se la tua età, sommata ai tuoi anni di contributi, arriva alla cifra magica di 100 (chissà poi quale complesso calcolo ci sia alle spalle, che verrebbe da pensare che si sia fatta la cifra tonda solo per rendere efficace lo slogan).

Poi, però, arriva il Covid19. Risultato: il tasso di occupazione della fascia 15-34 anni è sceso al 39,1%. Nel 2008 era oltre il 50%. Inutile sottolineare che le fasce più colpite dalla crisi sono, come sempre, quelle più deboli: lavoratori del Sud, precari, donne. C’è poco da fare: gli Under 35 per lo Stato Italiano non esistono.
Per i giovani di oggi una pensione dignitosa è semplice utopia. Con il sitema contributivo e un PIL ancora al di sotto dei livelli pre-Euro, raccimolare accantonamenti sufficienti a garantirsi una vecchiaia serena era già difficilissimo per la gran parte di loro. Ora, con un Pil che per il 2020 è stimato intorno a -10%, è diventato impossibile. Eppure di tutto ciò non pare importare a nessuno. Forse perché il problema viene percepito come lontano. O forse perché i giovani italiani sono ormai rassegnati all’idea di vivere per sempre col sostegno riluttante delle generazioni precedenti.

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