Come ogni anno, Google ha pubblicato il report delle ricerche effettuate più volte sul suo motore nel 2020. Uno strumento molto utile, da sempre, a capire quali siano stati gli argomenti di maggior interesse dell’anno trascorso. Vediamo, quindi, quelli italiani.
Cosa hanno cercato su Google nel 2020?
Non pensiamo di stupire nessuno nel rivelare che in questo infausto anno bisestile la parola più cercata sia stata “coronavirus”. Come poteva essere altrimenti? A gennaio, la sola esistenza di questo termine era relegata all’interno di università e laboratori scientifici. Oggi una larga maggioranza di noi potrebbero scriverci un trattato di 100 pagine.
La pandemia ha monopolizzato le ricerche
Anche seconda ricerca più effettuata non è difficile da immaginare. Volete provare a indovinare? Coraggio, stiamo aspettando. Pronti per la soluzione? Ok, eccola che arriva. la risposta è “elezioni Usa”. Avevate indovinato? In effetti le elezioni statunitensi sono state di gran lunga l’evento politico più importante dell’anno. Un cambio di rotta che potrebbe avere importanti ripercussioni per lo sviluppo del mondo intero, e ovviamente anche dell’Italia. Non dimentichiamo poi che alle elezioni è seguito un lungo strascico di polemiche. E la polemica, è cosa nota, fa sempre molto engagement.
Una classifica divisa per sezioni
Una pagina davvero dolorosa per il 2020 (come se ce ne fosse stato bisogno) è quella degli addii. L’anno che volge al termine ha portato con sé un gran numero di persone famose molto amate dal pubblico. E la cosa, ovviamente, si ripercuote sulle ricerche. E quindi ecco il triste bollettino: Maradona, Kobe Bryant, Gigi Proietti, Bosso, Morricone. Siamo un’agenzia di comunicazione napoletana. Non crediamo sia necessario quanto male faccia leggere il primo nome di questa lista. Ciao, Diego, sarai sempre il migliore.
Addio, Diego
C’è poi una sezione sulla quale la pandemia si è fatta sentire eccome, anche se può facilmente strapparci un sorriso. È la sezione “come fare…?“, che racchiude i tutorial sulle cose fatte in casa. Qui il coronavirus la fa da padrone, anche se forse non nel senso che vi aspettereste. Pane fatto in casa, mascherine, lievito di birra, Amuchina e pizza. Come dite, solo a sentire i nomi vi sentite di nuovo a marzo? Beh, possiamo capirvi.
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