Mai così ricca. L’edizione 2022 del Festival della Comunicazione che si terrà da giovedì 8 a domenica 11 settembre a Camogli promette un’offerta culturale e informativa senza pari. Il tema attorno al quale ruoterà la rassegna di quest’anno sarà la libertà, intesa come possibilità di esprimere la propria personalità al massimo delle potenzialità, senza alcuna forma di costrizione imposta dalle sovrastrutture sociali. Il festival vedrà la partecipazione di più di 120 ospiti provenienti dai molti mondi collegati alla comunicazione, televisiva, digitale e letteraria: giornalisti, scrittori, blogger, social media manager e ancora filosofi, musicisti, storici ed esperti di comunicazione a 360°.
Un’edizione ricchissima per il Festival della Comunicazione 2022
Un’edizione ricchissima per il Festival della Comunicazione 2022
Ad aprire la rassegna sarà un ospite d’eccezione, che dal mondo accademico è diventato una vera star del web e della Tv: parliamo di Alessandro Barbero, storico medievalista amatissimo dai giovani, che divorano libri e podcast. Il Premio Comunicazione andrà a Luciana Littizzetto, per la sua capacità di comunicare con uno stile graffiante e provocatorio, ma in grado di portare all’attenzione del pubblico le contraddizioni del nostro vivere sociale. Una forma di comunicazione che abbraccia differenti media, dalla tv alla radio, dal cabaret alla tv, mantenendo sempre il suo personalissimo stile.
giornalisti, scrittori, blogger e tutto il gotha della comunicazione
Secondo la direttrice del Festival Rosangela Bonsignorio, che ha preso le redini della manifestazione fondata da Umberto Eco, “Il senso di un Festival come il nostro, una sorta di rito collettivo che respira di vita e di passione, è la condivisione di conoscenza e di esperienze”. “Per questo, sin dalla prima edizione, agli incontri e alle conferenze abbiamo affiancato laboratori per tutte le fasce d’età, escursioni in mare e sul Monte di Portofino, spettacoli e mostre, colazioni e aperitivi con l’autore. Il tema 2022 si può leggere anche come libertà di scegliere un futuro migliore per i nostri figli, come un invito ad abbandonare le certezze e i limiti autoimposti, per costruire qualcosa di nuovo, insieme”.
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